Lunedì 10 Aprile – Borgo San Luca
L’OMAGGIO AL DUCA DI LUNEDI 10 APRILE, ore 11:00
IMPRESA: dello steccato o “PARADURO”. L’effigie incornicia una palizzata di travi (con testi di legno sottili intrecciati con rami di salice) a sostegno e rincalzo degli argini dei fiumi come a contenere la furia delle acque (sottile metafora della fedeltà dei sudditi a sostegno della Famiglia d’Este). Alte ed in posizione centrale campeggiano le iniziali del motto F.I.D.O. Fides Iustizia Domino Opulentissimo (fiducia e giustizia nel Signore magnanimo). Quest’impresa fu adottata dal Duca Borso come propria livrea per testimoniare il suo interessamento alla bonifica di questi territori.
Il Borgo San Luca doveva essere anticamente costituito da una lunga striscia di terra, per lo più boschiva e paludosa, compresa tra il corso del Po di Ferrara, del Po di Primaro e della grande depressione delle valli della Sammartina che in età antica e medievale era conosciuta come Saltospano (dove straripavano le acque del Reno e si definiva il confine tra le giurisdizioni di Bologna e Ferrara).
L’episodio messo in scena da San Luca rappresenta la sintesi di una piccola rivoluzione che Lucrezia Borgia attuò in ambito giuridico a favore della fascia più fragile della popolazione del ducato. In contrasto con le consuetudini dell’epoca, che riservavano pene severe ai cittadini economicamente insolventi nei confronti delle banche, Lucrezia introduce una sorta di “banca del tempo”, un meccanismo che consentiva agli indigenti di saldare i propri debiti mediante la messa a disposizione del proprio tempo, del proprio lavoro. Lucrezia provvide a far riesaminare diversi processi.
Nell’Omaggio al Duca 2023 si rappresenta l’attività del Giudice del tribunale, intento ad emettere sentenze di colpevolezza nei confronti di cittadini indigenti, ed a comminare le relative pene detentive tra i lamenti ed il malumore dei familiari e della cittadinanza che assiste. Le tasse imposte alla popolazione sono sempre più alte, i debiti contratti con banche ed usurai sempre più difficili da saldare. Si levano grida dalle mogli, dai figli dei condannati, imprecazioni ed invettive dai popolani che assistono al processo. Le famiglie soffriranno della privazione del capofamiglia che non potrà, per il periodo della detenzione, provvedere alle necessità di sussistenza dei congiunti, creando ulteriori difficoltà e malumori. Lucrezia viene a sapere di questa situazione, piuttosto diffusa negli strati sociali più in difficoltà e, mossa a compassione, decide di intervenire con la sua autorità convertendo le pene detentive appena comminate dal tribunale in sanzioni pecuniarie saldabili attraverso il lavoro da prestare a favore dei creditori. Questo intervento, molto efficace ed innovativo, fu di grande sollievo per i cittadini in difficoltà e contribuì a far crescere un sentimento di rispetto e di riconoscenza verso Lucrezia Terzo nucleo in ordine di formazione, a dare origine alla città di Ferrara, dopo il Castrum (VII sec.) e la Basilica di San Giorgio (VIII sec.). A confermare l’ esistenza antica del Borgo è l'origine della sua chiesa che, alcune fonti datano come edificata nel 451 da Accarino Estense, sicuramente presente nel 934 e poi consacrata dal Vescovo Landolfo nel 1138. La chiesa di San Luca, oggi conosciuta come chiesa del S.S. Crocifisso, deve il suo nome alla reliquia conservata al suo interno: un crocifisso ligneo di epoca longobarda; la storia narra che apparve nelle acque del Po la mattina del Venerdì Santo del 1128, in molti provarono a recuperarlo ma solo un membro della famiglia Finotti riuscì nell’intento: era la successiva Domenica delle Palme. Da allora, il Crocifisso, riposa nella chiesa dove si dice abbia operato e continui ad operare molte grazie.